Le prime notizie scritte sui Liguri, tramandate da autori greci e romani, risalgono al VI secolo A.C.
Esse ci parlano delle origini e del territorio occupato da questo antico popolo, dei suoi usi e dei suoi miti, tra i quali assume particolare importanza quello di Cicno, “re dei Liguri”, legato alla tragica vicenda di Fetonte.
Figlio del dio Sole, Fetonte, spinto da eccessiva temerarietà, si impossessa del carro del Sole ma, per inesperienza, lo conduce troppo vicino alla Terra rischiando di incendiarla.
Per questo viene fulminato Zeus e fatto precipitare nel fiume Erìdano (secondo alcuni autori antichi da identificare con il Rodano, secondo altri con il Po.)
Cicno, figlio di Stenelo, re dei Liguri, alla notizia della tragica morte di Fetonte, suo parente ed amico, si dispera a tal punto che gli dei, impietositi, decidono di trasformarlo in cigno, uccello che secondo gli antichi era assai sensibile alla musica e che, in punto di morte, emetteva un bellissimo canto. Le sorelle di Fetonte, le Elidi, vengono invece trasformate in pioppi e il loro pianto senza fine nella preziosissima ambra.
Cicno è rappresentato anche in ambiente etrusco e umbro in vari bronzetti votivi raffiguranti un guerriero che indossa un copricapo a forma di testa di cigno.
Nei culti della tarda preistoria e della protostoria, in molte aree europee, il cigno e altri animali acquatici sono spesso presenti in motivi decorativi di corredi funebri e sono legati ai riti dei defunti e al loro viaggio verso l’aldilà.