Dai ritrovamenti di tombe e necropoli ricaviamo numerose informazioni sulla società e sugli usi degli antichi Liguri.
Accomunate da pratiche di sepoltura e forme rituali, le tribù liguri praticavano la cremazione dei defunti: le ceneri e gli oggetti di corredo raccolti in un’urna in terracotta chiusa da una ciotola-coperchio, erano posti all’interno di una cassetta, costituita da lastre di pietra conficcate verticalmente nel terreno e coperte da una ulteriore lastra posta orizzontalmente.
All’interno della cassetta litica, accanto all’urna cineraria, venivano spesso deposti altri vasi.
Le tombe femminili erano caratterizzate dalla presenza di elementi di ornamento, quali anelli, orecchini, spille, bracciali e di uso quotidiano, quali le fusaiole; nelle tombe maschili erano deposte armi, sempre spezzate o ripiegate ritualmente, in modo che nessun altro guerriero potesse più utilizzarle.
All’interno delle aree sepolcrali spesso le tombe erano organizzate per gruppi, che indicano probabilmente l’appartenenza a nuclei familiari.
Per estensione e ricchezza dei corredi, la più importante necropoli dei Liguri finora rinvenuta è quella di Chiavari (GE), scavata negli anni 1959-69 e costituita da oltre 100 tombe, fu utilizzata dall’ VIII al VII secolo A.C.
Alla fine del IV secolo A.C. risale la necropoli di Ameglia (SP), scoperta nel 1976 in località Cafaggio.
Costituita da 54 tombe a cassetta, occupava senz’altro un’area più vasta di quella finora scavata, in corrispondenza di un insediamento che doveva essere posto alla foce del fiume Magra, importante area di scambi commerciali tra Liguri, Etruschi e Celti.